Implicazioni Legali e Opportunità dell’Intelligenza Artificiale
Com’è noto, l’intelligenza artificiale (IA) fa capo ad un complesso multidisciplinare, mirante a creare sistemi informatici in grado di eseguire compiti che richiedono solitamente l’intelligenza umana.
Essa, caratterizzandosi precipuamente per l’apprendimento automatico (Machine Learning), si risolve in una serie di sotto discipline, includendo tecniche come reti neurali artificiali, alberi decisionali ed algoritmi di clustering.
Altre caratteristiche principali derivano poi dal fatto che essa rappresenti un ragionamento e problem solving, (inclusivo della capacità di risolvere problemi di matematica, giochi strategici ed altro ancora), visione artificiale (concretizzandosi sulla capacità delle macchine di interpretare e comprendere immagini e video), linguaggio naturale (la cui elaborazione riguarda la capacità delle macchine di comprendere e generare il linguaggio umano), apprendimento profondo – Deep Learning (concretizzandosi in una branca del machine learning che utilizza reti neurali artificiali deputate all’apprendimento automatico e la cui applicazione ha portato a progressi significativi nell’elaborazioni delle immagini e del linguaggio naturale ed apprendimento rinforzato, fondato a sua volta su software che apprendono attraverso l’interazione con un ambiente e la ricezione di ricompense o punizioni).
Dal canto suo, invece, la teoria dei network si occupa dello studio delle reti complesse in cui i nodi (vertici) interagiscono tra di loro attraverso collegamenti (link).
I nodi sono rappresentati da agenti economici che interagiscono tra loro, generando relazioni causali, a loro volta amplificate dall’IA, che aumenta sia il numero di nodi, sia la loro interazione.
La teoria dei network, in particolare, trova applicazioni all’interno di una vasta gamma di campi, dall’informatica alla biologia, dalla sociologia all’ingegneria.
Le implicazioni economiche e giuridiche di questa teoria sono ampie e diversificate, soprattutto all’interno di un’ottica tendenziale, in cui lo sviluppo tecnologico propone nuovi modelli di business, a sua volta sostitutivi od integrativi delle imprese tradizionali.
Le applicazioni pratiche più ricorrenti fanno riferimento in particolare ai Social Network Analysis, che si concentrano sull’analisi dei social network, per comprendere le dinamiche sociali, l’influenza e la diffusione delle informazioni, ai Network Routing, nelle reti di telecomunicazioni ed informatiche, nella logistica e trasporti, nella biologia dei network, nelle reti di collaborazione, nelle analisi di network finanziari, nelle reti di collaborazione, nelle analisi di network finanziari, nelle reti neurali artificiali, nonché nella rete di internet.
I network (reti) basati sull’IA hanno un ruolo fondamentale nell’ottimizzazione e nella gestione degli ecosistemi, con svariate applicazioni pratiche che aumentano il valore dei modelli di business anche tradizionali.
In questa direzione, le reti basate sull’IA possono essere utilizzate per ottimizzare vari aspetti degli ecosistemi moderni, come la gestione delle risorse, l’allocazione di risorse informatiche ed il miglioramento delle decisioni in ambienti complessi come le città intelligenti, le catene di approvvigionamento ed i sistemi sanitari.
Aspetti Giuridici
Il ragionamento giuridico nell’era dell’intelligenza artificiale necessita di un approccio necessariamente interdisciplinare correlato alla ricerca di una forma di soggettività o personalità giuridica dell’IA.
Gli effetti di questa multiformità si riverberano soprattutto nei confronti delle nuove forme contrattuali, nell’era dei blockchain e del machine learning, con conseguenti profili di responsabilità.
Le caratteristiche transnazionali dell’IA e la sua adattività in ambito digitale attraverso il web pongono delicate problematiche territoriali con rilevanti conseguenze di natura ordinamentale e processuale.
Si tratta di profili non ancora del tutto esplorati e riguardanti anzitutto l’analisi dei dati, l’IA potendo essere utilizzata per analizzare grandi quantità di dati in tempi anche molto brevi.
Ad essi si aggiunge poi la ricerca ed analisi dei precedenti, l’IA potendo condurre ricerche approfondite sui precedenti giuridici e sull’analisi delle sentenze passate, aiutando i legali nella preparazione dei contenziosi ed a identificare casi simili che potrebbero influenzare la decisione del tribunale.
Ancora, l’IA può essere utilizzata da un lato per valutare la validità e la solidità di brevetti e marchi, aiutando le aziende a prendere decisioni informate sulla loro difesa legale o sul perseguimento di eventuali azioni legali e dall’altro per il rilevamento delle minacce e la gestione delle violazioni della sicurezza informatica, aiutando a proteggere la proprietà intellettuale e le informazioni aziendali sensibili.
Nell’ambito del contenzioso, invece, gli aspetti giuridici concernono soprattutto la responsabilità legale per danni causati da sistemi basati su IA.
Si tratta di un profilo oltremodo delicato, poiché il tema su chi sia responsabile quando l’IA causa danni o decisioni discutibili presenta un taglio trasversale, coinvolgendo al contempo la responsabilità del produttore, dell’utente o di terze parti coinvolte nella catena di fornitura. L’applicazione dell’IA ha un impatto significativo sulle dinamiche legali e sulle questioni legate al danno emergente, al lucro cessante ed alla retroversione degli utili.
Proprio in quest’ultimo ambito, in particolare, l’IA può aiutare a stimare il danno emergente attraverso la simulazione di scenari basati su dati storici e previsioni, mentre dall’altro sempre l’IA può essere impiegata per stimare il lucro cessante attraverso l’analisi dei dati finanziari, delle tendenze di mercato e delle proiezioni.
Il tutto può essere utile sia per determinare quanto un’azienda avrebbe guadagnato se non ci fosse stata la violazione e con riferimento alla retroversione degli utili, l’IA può aiutare a determinare se è necessaria la loro retroversione in caso di concorrenza sleale o di violazione di contratti. L’IA, può così analizzare i flussi finanziari ed i dati contabili al fine di stabilire l’entità dell’importo che dovrebbe essere restituito.
A livello dell’Unione Europea poi, il Parlamento si è occupato di fornire le prime linee guida in merito alla responsabilità civile nel settore della robotica già a partire da febbraio 2017.
In particolare, la risoluzione del Parlamento fornisce diverse proposte in materia di responsabilità per danno causato da un robot come l’applicazione degli istituti della responsabilità oggettiva, la gestione dei rischi, l’istituzione di un regime di assicurazione obbligatorio, nonché l’istituzione di uno status giuridico ad hoc, consistente in una personalità elettronica che consenta di ritenere i robot più sofisticati responsabili delle proprie azioni dannose.
Più di recente, la Commissione Europea ha adottato una Comunicazione su “L’intelligenza artificiale per l’Europa”, documento non vincolante che sintetizza la strategia europea rispetto al fenomeno dell’automazione.
Tale comunicazione è volta a facilitare la preparazione ai cambiamenti socio-economici apportati dall’IA, incoraggiando la modernizzazione dell’istruzione e dei sistemi di formazione, sostenendo il talento, anticipando i cambiamenti nel mercato del lavoro e fornendo appoggio alle transizioni nel mercato del lavoro nonché all’adeguamento dei sistemi di protezione sociale.
Si tratta di una strategia radicata all’interno di un quadro etico e giuridico adeguato, basato sui valori dell’Unione e coerente con la Carta dei diritti fondamentali dell’UE.
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