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NFT e arte: rivoluzione nel mercato del collezionismo

NFT e Arte: una rivoluzione nel mercato del collezionismo

Da sempre la compravendita d’arte è avvenuta “fisicamente”, a tratti fin troppo fisica, frenetica ed adrenalinica, fino all’avvento del mercato d’arte online. Ma, differentemente dalla compravendita d’arte fisica sui canali digitali, che ha visto un’importante crescita negli anni, quello del collezionismo della digital art è rimasto un mercato di nicchia, caratterizzato da un ristretto circolo di player, devoti collezionisti.

Il quadro è mutato con l’ondata travolgente del mercato NFT (non-fungible-tokens) sovraffollato di speculatori digitali, ossimoro dell’attualissimo periodo di divieti di assembramento nel mondo fisico.

Gli NFT hanno dunque colmato un gap nel mondo dell’arte, che per lungo tempo ha deficitato di una modalità innovativa di consumo dei pezzi da collezione.

Gli NFT difatti rappresentano una evoluzione del collezionismo tradizionale, sebbene abbia ad oggetto opere intangibili, fornendo una soluzione alle problematiche che hanno tormentato intere generazioni di artisti, a partire dalla riscossione delle royalties, nonché offrendo ad investitori e collezionisti il vantaggio di consentire valutazione e scambio in tempo reale.

La blockchain ha reso possibile la realizzazione di un modello finanziario interamente nuovo per i digital collectibles, consentendo agli artisti di lucrare in totale autonomia, tramite la vendita diretta dei propri asset.

Altro grande beneficio apportato dalla tecnologia blockchain, una certificazione di proprietà pressoché infallibile, indipendente e verificabile, poiché tutte le transazioni sono effettuate e registrate su un registro decentralizzato, con una moltitudine di testimoni, a prova di manomissione.

Questi elementi innovativi hanno portato alla creazione di una nuova collector base, originatasi dalla c.d. crypto-enthusiast-community, ma allargatasi a ricomprendere molti appassionati d’arte mainstream.

Nel corso del 2021 abbiamo assistito ad una prima fase in cui l’orientamento degli scettici, proni a liquidare il mercato NFT come una mera bubble pronta ad esplodere, si palesava verosimile, nel corso del mese di Aprile.

Tuttavia, una successiva ondata di domanda di crypto-collectibles, a partire da CryptoPunks, Bored Apes Yacht Club, ArtBlocks, ha segnato l’avvio di una nuova fase del mercato NFT, alimentato da nuovi progetti, modelli e formati, finalizzati a generare vibranti marketplaces e communities intorno all’arte digitale ed ai collezionabili.

Venendo ora ad un po’ di metriche legate al mercato NFT della Crypto Art & Collectibles, il 2021 ha visto un volume di 3.5 miliardi di dollari di scambi, con un picco di circa 1.7 miliardi di dollari nel mese di Agosto, che ha obnubilato il precedente record di Marzo, quando l’artista Beeple (Mike Winkelmann) realizzò 69 milioni di dollari dalla vendita della sua opera “Everydays, The First 5000 Days” tramite Christie’s.

Tuttavia, la volatilità del mercato NFT si manifesta nel mese di Settembre 2021, registrando un importantissimo drop del 69%.

Mentre il primo boom NFT si può ritenere prevalentemente legato ad opere di un singolo artista, la ascesa più recente dei Crypto Collectibles (Crypto Punks e BAYC in primis) suggerisce un cambio di tendenza del collezionismo, orientato verso nuove forme di arte algoritmica, indirizzato a generare nuove communities di followers, investitori ed acquirenti, costruite intorno a specifici progetti NFT.

Nonostante questo tipo di arte possa essere percepita come triviale dai critici, ciò che sta alimentando le transazioni tra nuove generazioni di investitori e collezionisti è senz’altro ravvisabile nel combinato disposto di unicità, gamification, proprietà e storytelling.

Al netto del prodromico adeguamento tecnologico e delle correlate allocazioni finanziarie, il 2021 ha visto diversi top player delle Case D’Aste -del calibro di Sotheby’s, Christie’s e Phillips– sposare il fenomeno NFT.

La duplice prospettiva di tale orientamento strategico è stata rivolta tanto a generare nuovi revenue stream, quanto ad intercettare nuove audiences, specie tra le fila dei neo cripto-milionari, progenie della scalata di valore del Bitcoin.

La green light alla accettazione delle criptovalute da parte di Christie’s prima e Sotheby’s a seguire (rispettivamente Marzo e Maggio 2021) ha chiaramente segnalato la direzione strategica assunta dai top dogs delle auction houses.

Ma l’indirizzo è stato assunto anche da altri operatori del mondo dell’arte, specialmente da alcune gallerie d’arte internazionali, a partire da PACE, che a Luglio 2021 ha annunciato l’inaugurazione di una piattaforma NFT dedicata, con il lancio di due progetti di token non fungibili in collaborazione con artisti del calibro di Urs Fisher e Simon Denny.

La maggior parte delle piattaforme artistiche online ha già iniziato ad offrire NFT o comunque ne ha annunciato lo start-up nel breve periodo, al seguito di Artnet e 1stdibs, ma è un altro trend emergente ad essere degno di analisi: la creazione di una filiera di esposizione di pezzi unici digitali NFT da parte di alcune gallerie d’arte fisica NFT.

Ad esempio, il più grande evento nella storia delle criptovalute, la Bitcoin 2021 conference, ha ospitato al suo interno una NFT Art Gallery temporanea cui hanno preso parte più di trenta criptoartisti.

A fronte di questi segnali, è lecito domandarsi se, all’aumentare del numero di gallerie d’arte tradizionali che si affacciano nel mondo NFT, corrisponderà un aumento dell’apertura di gallerie d’arte fisiche NFT, piuttosto che una progressiva fusione dei mondi dell’arte tradizionale e quella tokenizzata non fungibile.

Tornando alle metriche finanziarie, un altro elemento chiave di cui tener conto in ottica di scelte su come investire in NFT è senza dubbio ravvisabile nel dato che vede ben 4 delle 10 maggiori quotazioni di sempre degli NFT, conseguiti tramite le case d’aste tradizionali; un chiaro indicatore che la storica reputazione e credibilità vantate dalle Case d’Aste, rappresenti ancora una moneta di scambio nel vorticoso e multiforme mondo in continuo divenire dei Non Fungible Tokens.  

Cryptopunks

Ad Agosto 2021 Cryptopunks è entrato di diritto nell’Olimpo dei blue-chip collectibles, raggiungendo i 680 milioni di dollari di scambi.

Creato nel 2017 da Larva Labs come puro esperimento, CryptoPunks consiste di diecimila personaggi, con un avverage price di $214.000, ma con un lotto (il numero 7523) che è stato ceduto da Sotheby’s a circa 12 milioni di dollari.

Persino VISA ha annunciato di aver acquistato un proprio CryptoPunk per 49.5 Ether, pari a 150.000 dollari.

Bored Ape yacht club

Un altro “titolo” che sicuramente ha attirato l’attenzione del mercato è quello denominato Bored Ape Yacht Club, una serie di avatar a base scimmia, integralmente computer-generated, che ha originato un volume di scambi di circa $300 milioni.

punks comic e cryptokitties

Proseguendo questa sintetica rassegna di NFT, degni di menzione senz’altro paiono il progetto PUNKS Comic (una serie a fumetto disegnata da un artista Marvel e DC Comics) e CryptoKitties. Quest’ultimo nasce nel 2017 come uno dei primissimi esperimenti di generative art ed NFT, gatti cartoonizzati, creati da computer code che ne randomizza l’aspetto.

art blocks

Art Blocks è un progetto NFT lanciato a Novembre 2020, una piattaforma dedicata all’arte generativa che trasforma gli hashes (le stringhe alfanumeriche che identificano i blocchi sulla blockchain) in concetti astratti variopinti; a meno di un anno dal kick-off, ad Agosto 2021 Art Blocks ha generato un volume di vendite dell’ordine di $700 milioni, con il picco massimo di vendita raggiunto da un “pezzo” acquistato da un fondo di cripto-investimenti singaporiano per la ragguardevole cifra di $5.7 milioni.

Sono molti gli operatori e gli insider del mercato dell’arte tradizionale ad essere rimasti esterrefatti dal pricing dei crypto collectibles e, a fronte dello stupore generale correlato alla cessione dell’opera dell’artista digitale Beeple di cui sopra per $69 milioni, ancor più difficile da elaborare per svariati veterani del mercato è stato senz’altro la evaluation dei CryptoPunks e degli Bored Ape Yacht Club.

La velocità supersonica a cui si sta sviluppando il reame della Crypto Art è un elemento che rende di fatto più complesso il discernimento tra hype e reality da parte dei player tradizionali, aumentando il rischio di paralisi di gran parte del mercato.

Mercato tradizionale dell’arte VS Mercato NFT

Come dovrebbe interagire il c.d. mercato tradizionale dell’arte nei confronti del mercato NFT e soprattutto quale potrebbe essere il take home message?

Gli NFT si sviluppano per colmare un vuoto, un gap che esiste da tempo nel mondo dell’arte, un nuovo modo di collezionarla.

Soddisfano la medesima brama di possedere qualcosa di desiderabile, ma in forma digitale anziché fisica.

Il mercato NFT sarà caratterizzato dai ciclici ups & down che caratterizzano fisiologicamente qualsiasi marketplace, ma il mondo dell’arte tradizionale ed i suoi addetti ai lavori dovrebbero prestare estrema attenzione al fenomeno, per poter continuare ad avere rilevanza nel futuro.

La venerazione della “saggezza della folla” (crowd wisdom), insieme all’ empowering of crowds, sono due conseguenze della diffusione pervasiva dei social media, che ha portato ad elevare il “giudizio della massa”, per quanto atecnico e non informato, al di sopra delle expert opinions.

Grazie ai social è diventato molto più facile accedere ai crowd inputs e precipitare le crowd actions, spesso complici meccanismi auto-rinforzanti di euforia irrazionale, in grado di muovere il pricing di ogni tipologia di asset

Il mercato NFT oggi è guidato dalle comunità di seguaci, appassionati ed estatici della code-generated art, ancor più che degli artisti individuali intenti a vendere le loro opere tokenizzate.

Sono queste communities a sviluppare il loro set di regole sulla determinazione di cosa sia prezioso e di valore, sulla base dei canonici parametri di pricing dei collectibles: scarsità, desiderabilità e longevità, o ancor più a monte, a ricordare al mainstream come pricing e valore siano due entità distinte e spesso disgiunte, così come lo sono investing e trading.

Sono due in particolare i sottoprodotti specifici degli ecosistemi legati a Social Media e Forum digitali di discussione che hanno condotto alla vendita di “banali” immagini pixellate generate da un software per milioni di dollari: il primo prende il nome di hype ed il secondo è noto come F.O.M.O, acronimo di Fear Of Missing Out, vale a dire la paura e l’ansia di rimanere disconnessi rispetto ad esperienze piacevoli e gratificanti di altre persone, dalle quali si è assenti.

Alla luce di questi driver di ascesa del fenomeno NFT, risulta quasi scontato sostenere che il mercato dell’arte sia in piena trasformazione digitale, rappresentando una nuova ed allettante fonte di profitto, nonché uno strumento idoneo a targettizzare nuovi segmenti di clientela ed aumentare quindi la collector base.

Un tipico errore di approccio al fenomeno NFT è quello di interpretarlo come un insieme di singole opere d’arte digitali, anziché come un aggregato di progetti partecipativi di massa.

Benché il mondo dell’arte tradizionale sia ossessionato dal dogma che il valore di un’opera dipenda essenzialmente dalla sua rarità, va considerato anche che costruire un mercato intorno a poche opere d’arte rare è perfetto per il singolo buyer, ma non consente di costruire delle communities o un mercato fiorente.

Au contraire, la maggior parte dei progetti NFT di successo, come CryptoPunks e Bored Ape Yacht Club, puntano a creare un gran numero di opere d’arte digitali uniche e poi costruirci intorno una grande comunità che ambisca a possederle.

Giusto per poter afferrare la portata del trend, vale la pena evidenziare che, nel corso del solo mese di Agosto 2021, più di 1.200 individual buyers hanno acquistato NFT CryptoPunk.

Sono molti i progetti NFT che sperimentano in punto di engagement e di titolarità, in primis collegando un NFT ad un’opera d’arte fisica, ma va ben tenuto a mente che l’ NFT stesso può essere collezionabile.

A tal proposito, nel corso del mese di Luglio 2021, HENI e Damien Hirst hanno annunciato l’imminente release del progetto The Currency, la prima collezione NFT di Hirst, comprendente 10.000 NFT corrispondenti a 10.000 opere d’arte fisica, custodite all’interno di un caveau nel Regno Unito.

Le opere sono poi state riportate “in vita” attraverso il loro lancio su una blockchain, i buyer che riusciranno ad aggiudicarsele riceveranno inizialmente solo NFT, ma dovranno successivamente scegliere se possedere il digital NFT o l’opera fisica, pur rappresentando entrambe le versioni opere d’arte di per sé.

La versione che non verrà selezionata dagli aggiudicatari andrà distrutta, in modo da conservare esclusivamente la versione fisica o quella digitale dell’opera.

Un’ultima osservazione per quanto attiene al profilo dell’ investimento. Nel collezionismo d’arte, tradizionalmente gli acquirenti non acquistano esclusivamente oggetti, ma altresì le storie che li circondano.

Ecco quindi una feature tipica del boom delle crypto-collectible: l’importanza dello storytelling per costruire una grande community.

Il caso di BAYC (Bored Apes Yacht Club) descrive perfettamente questo meccanismo.

L’acquisto di un loro “cripto-scimmione” conferisce immediatamente la membership al club, la quale a sua volta può essere utilizzata per sbloccare benefici di secondo livello e partecipare alla evoluzione della community, a partire dall’accesso a nuove collezioni di NFT, tra le quali il Mutant Ape Yacht Club (MAYC) ed il Bored Ape Kennel Club (BAKC).

E’ evidente che il valore degli NFT BAYC non sia ancorato esclusivamente al digital collectible, ma anche all’esclusivo privilegio di accesso che deriva a cascata dalla membership del club.

Per concludere questa disamina del panorama NFT nel mondo dell’arte e del collezionismo, pare verosimile ipotizzare che un sistema di titolarità ibrida e di modello esperienzale in cui il token non fungibile esiste tanto nel mondo fisico quale oggetto, quanto in quello digitale, sia quello destinato a durare più a lungo.

Questa visione pare confermata dalle recenti iniziative di alcuni operatori, tra cui Infinite Objects che realizza frame fisici per NFT chiamati video prints, Samsung e Netgear che offrono soluzioni simili in ambito display dedicati alla visualizzazione di NFT.

Institut, per chiosare, è una nuova piattaforma NFT che a Settembre 2021 ha organizzato a Londra una complessa mostra fisica, offrendo un vero e proprio ponte phygital tra il mondo fisico e quello digitale.

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