0
investigazioni aziendali e corporate liability

Investigazioni aziendali e modelli di corporate liability

ComplianceFebbraio 19, 2020

Gli Stati Uniti sono tra i paesi al mondo che perseguono più azioni penali di successo contro le grandi imprese multinazionali, riscuotendo enormi sanzioni e occupando un posto di primo piano nell’arena globale dell’applicazione della legge.

Il successo, per così dire, delle autorità americane trae la sua origine da due fonti. La prima, naturalmente, è una regola di responsabilità aziendale estremamente ampia e di facile applicazione: respondeat superior. In base a questa regola, le società sono responsabili per tutti i reati commessi nell’ambito dell’attività lavorativa dai loro dipendenti, anche apicali.

Il secondo è il potere concesso ai pubblici ministeri di negoziare e risolvere i casi, il più delle volte attraverso accordi di rinvio e di non esecuzione (Deferred Prosecution Agreement, DPA e Non-Prosecution Agreement, NPA), accettando di ridurre le pene e di non cercare di condannare le imprese che scoprono e denunciano i reati dei loro dipendenti o che collaborano fornendo alle autorità di polizia le prove necessarie per dimostrare tali reati.

Così è nato un sistema in cui l’impresa privata sostiene gran parte dei costi pubblici per l’applicazione della legge e – vincoli di risorse a parte – i pubblici poteri sono in grado di controllare meglio l’ambiente particolare, opaco e complesso della grande impresa.

Questa visione, tuttavia, semplifica eccessivamente il modo in cui il sistema statunitense ha permesso ai pubblici ministeri di perseguire con successo i casi penali contro le grandi imprese. Le autorità statunitensi non possono avere successo senza ottenere testimonianze, documenti e dati.

Hanno quindi tratto grande beneficio dalla loro capacità di spostare il luogo delle indagini dal settore pubblico a quello privato; ma ciò è stato possibile perché negli Stati Uniti, a differenza di molti altri paesi, una varietà di norme – come quelle che regolano l’autoincriminazione, i diritti dei dipendenti, i privilegi legali e la privacy dei dati – non impedisce anche agli investigatori privati di raccogliere prove che, in ipotesi, potrebbero essere anche difficili da raccogliere o non prontamente reperibili da parte delle autorità investigative.

Il modello statunitense di controllo dei reati societari, sviluppato negli ultimi due decenni, abbina la regola della responsabilità penale delle imprese con la pratica di ridurre le sanzioni, e spesso di trattenere la condanna, per le aziende che collaborano con le autorità preposte all’applicazione della legge individuando, denunciando e aiutando a dimostrare e prevenire la commissione di reati.

I funzionari delle forze dell’ordine americane si sono distinti per la loro capacità di ottenere un grande e costante volume di accordi (settlements) con le più grandi multinazionali del mondo. Gli Stati Uniti hanno perseguito un numero maggiore di azioni penali rispetto a qualsiasi altra nazione, hanno irrogato un numero maggiore di sanzioni rispetto a qualsiasi altro paese e hanno occupato il palcoscenico centrale nell’arena dell’applicazione delle leggi a livello globale.

Questa posizione dominante è dovuta in gran parte all’ampia portata delle norme sulla responsabilità penale delle imprese, combinata con una politica che governa l’applicazione delle sanzioni volta a incoraggiare l’autodenuncia (self-reporting), la collaborazione ed eventualmente l’accordo finale (settlement).

Le DPA e le NPA non solo impongono sanzioni più basse rispetto a quelle che sarebbero comminate da un giudice a seguito di un procedimento giudiziario, ma non fanno scattare le conseguenze collaterali di una condanna formale, come l’interdizione o la delocalizzazione.

La prassi di lunga data di risolvere la maggior parte dei casi contro le società pubbliche e altre grandi imprese in questo modo, in sostituzione dell’incriminazione e della condanna, ha consentito alle autorità americane preposte all’applicazione della legge di sfruttare i programmi di conformità aziendale (corporate compliance programmes) e le investigazioni aziendali interne per individuare e ottenere valide prove legali di cattiva condotta, consentendo così di perseguire numerose e complesse attività aziendali illecite.

Nel frattempo, il ruolo in espansione dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) in uno sforzo globale per controllare la corruzione aziendale, ha aumentato la pressione su numerosi paesi per rafforzare gli sforzi al fine di introdurre le norme anticorruzione anche nel settore privato. E le leggi e le pratiche degli Stati Uniti, qualunque siano le loro mancanze, offrono forse il modello principale per le nazioni motivate a migliorare il proprio sistema di leggi, sanzioni e pratiche giudiziarie nei confronti delle imprese.

Sia negli Stati Uniti che all’estero, ciononostante, dovrebbe essere prestata maggiore attenzione alle modalità di regolamentazione delle indagini aziendali, fondamentali per una corretta implementazione dei regimi di responsabilità penale delle imprese.

La giurisprudenza e le leggi che regolano l’autoincriminazione, i diritti dei dipendenti e dei lavoratori in genere, la privacy dei dati e il privilegio legale, tra le altre aree, determinano in larga misura e dovrebbero indirizzare gli interventi dei governi (e delle imprese) per raccogliere e utilizzare le prove dei crimini aziendali, offrendo magari la possibilità di accordi che ricompensino le aziende per gli sforzi volti sia a prevenire che a rivelare la cattiva condotta dei dipendenti.

Un ruolo centrale lo assumono, allora, le norme procedurali che dovrebbero regolamentare lo svolgimento delle indagini nei confronti delle aziende per particolari reati di maggior allarme sociale.

L’implicazione più sostanziale di questa intuizione è che i sistemi giuridici in Europa e altrove che stanno ora muovendosi verso un “ammodernamento” delle norme sia sostanziali che processuali in tema di responsabilità penale delle imprese e verso l’adozione di meccanismi anche extra-processuali volti a premiare l’auto-denuncia e la cooperazione delle imprese, potrebbero non ottenere gli stessi benefici. Attualmente, infatti, le norme di molti di questi paesi relative alle indagini penali, conferiscono ai procuratori maggiori poteri investigativi rispetto alle parti private, impedendo, al tempo stesso, direttamente o indirettamente, le indagini da parte di attori privati. Invero, i regimi giuridici di molti paesi (i) limitano la capacità delle aziende di indagare sotto il manto del privilegio legale e (ii) pongono pesanti restrizioni su certe possibilità per le aziende di trattare i dati dei propri dipendenti che, invece, sono di routine nelle grandi aziende statunitensi.

Date queste differenze, si ritiene improbabile che molti Stati possano facilmente eguagliare i risultati delle forze dell’ordine statunitensi semplicemente ampliando solo le attribuzioni di responsabilità (come i reati presupposto ex d.lgs. 231/2001) o introducendo misure alternative di risarcimento e riparazione come la stipula di accordi NPA, DPA e simili. Potrebbe essere necessario che altri ordinamenti prendano in considerazione diversi modi per migliorare l’applicazione della legge alla luce delle diverse attribuzioni dei poteri investigativi pubblici e privati regolati nei loro sistemi giuridici. Alcune delle questioni politiche che meriterebbero di essere prese in considerazione sono:

  • se le forze dell’ordine pubbliche possano essere meglio garantite rispetto alle parti private in sede di indagini, nel qual caso se l’effettiva applicazione della legge richiederebbe di fornire loro maggiori risorse;
  • se ci si deve concentrare di più su strumenti come le DPA e ridurre le sanzioni principalmente come mezzo per dare alle imprese maggiori incentivi a denunciare le irregolarità;
  • se alcuni principi legali, come il privilegio avvocato-cliente, possano richiedere una modifica per facilitare le indagini private sui reati societari;
  • se si devono adottare leggi che tutelino e ricompensino gli informatori che denunciano i reati alle autorità pubbliche – regimi che finora sono stati meno sviluppati e più controversi all’estero rispetto agli Stati Uniti.

Non bisogna tuttavia dimenticare come la moderna “macchina” della Corporate Responsibility statunitense è nata gradualmente e quasi organicamente dalle pratiche di procuratori, avvocati e personale aziendale che hanno cercato e tuttora cercano di affrontare la criminalità aziendale.

Il dibattito sul miglioramento dell’applicazione della legge da parte delle imprese e sulla prevenzione dei reati aziendali, dovrebbe basarsi su un modello tripartito che comprenda non solo le regole di responsabilità e le politiche di applicazione delle sanzioni, ma anche le norme che controllano (o che dovrebbero controllare) la raccolta dei fatti necessari a provare, almeno in giudizio, la commissione di illeciti all’interno delle realtà imprenditoriali.

1 Star2 Stars3 Stars4 Stars5 Stars (4 votes, average: 4,75 out of 5)
Loading...

Lascia un commento

Your email address will not be published.